DAVIDE ROSSETTI
Foto dall'inferno
PERCHE’ RACCONTARE UNA FAVOLA?
Per aprire un mondo popolato di visioni distorte, sentirne i lamenti laceranti, scoprire la paura, darle la mano. La favola rappresenta il nostro mondo, un mondo "fuggito" all'ingranaggio della vita, un universo complesso ricco di sfaccettature, uno specchio rotto dai mille riflessi.
Ci sono molti mezzi per raccontare una favola.
Si può raccontare con la voce, con un video, con una poesia, con delle foto.
La passione per la fotografia mi ha portato a scegliere quest'ultimo mezzo, degli scatti a fermare l'attimo di un movimento, di un' espressione, fermare per sempre un sorriso, uno sguardo che tradisce tristezza, malinconia.
Un fotogramma è divino peccato, immagine immortale nel tempo.
Ho utilizzato una macchina fotografica digitale per avere subito nelle nostre mani il risultato di uno scatto, lavorare l'immagine direttamente al computer senza nessun fotografo ad interferire nel processo creativo.
Fotografare un volto significa amarlo, costringerlo per sempre a rimanere con noi, legarlo ad un' immagine composta di pixel, rendere digitale la carne, l'anima.
Cappuccetto rosso è stato il primo pensiero, la prima favola a tormentare le viscere, come un carillon rotto che evoca immagini angoscianti.
Cappuccetto è paura, inganno, crudeltà, orrore, innocenza e perversione. Gli elementi base del racconto sono questi, la vera fonte dalla quale partire, come mettere le mani in una ferita aperta e sporcare un foglio bianco.
Il colore rosso deve assillare, straziarci gli occhi, colorare le foto di una maturità conquistata e presto uccisa.
Una favola corrotta, priva di ogni ingannevole barlume di speranza.
Sorrisi depravati, simbolo di un'innocenza perduta, morta.
Una favola moderna, metropolitana, decadente, il nostro mondo.
La scelta di una fabbrica abbandonata è il luogo ideale per descrivere con immagini industriali la nostra Cappuccetto rosso. Un luogo desolante dove i sentimenti trovano l'inferno dei peccati e le lacrime smettono di scendere, ferro e lamiere, cenere che scende dal cielo come neve.
La "mia" favola trae ispirazione dal nostro backround culturale, apocalittico e schizzato. La passione per un gusto moderno ma con riferimenti alla cultura dark e cyberpunk.
La fotografia ha permesso di digerire e vomitare immagini d'impatto, conservando l'aspetto emozionale della favola, smussandone i contorni più colorati e sognanti ... trascinando il tutto all'inferno.
Cappuccetto rosso è: Angela Buccella